Allofono

Oggi entriamo nell'entusiasmante mondo di Allofono, esplorando tutti gli aspetti affascinanti che lo circondano. Dalle sue origini fino al suo impatto sulla società odierna, ci immergeremo in un viaggio di scoperta e conoscenza, analizzando ogni dettaglio e svelando i misteri che lo circondano. Allofono è stato oggetto di interesse e dibattito nel corso della storia e, attraverso questo articolo, miriamo a far luce su tutte le sfaccettature che lo rendono così intrigante. Preparati per un'esplorazione approfondita che ti lascerà con una visione rinnovata e arricchente di Allofono.

In fonologia, un allofono di un fonema è una realizzazione fonetica (o fono) che in una determinata lingua non ha carattere distintivo, ma si trova a essere in distribuzione complementare con gli altri allofoni dello stesso fonema. Sinonimo di "allofono" sono "variante combinatoria" e "variante di posizione".

In italiano un esempio lampante è rappresentato dal fonema /n/, che possiede ben quattro allofoni. Se si considerano, per esempio, le parole naso, conca e anfibio, in ognuna di esse il fonema /n/ è realizzato in realtà utilizzando foni diversi. Il primo è effettivamente (nasale alveolare), mentre gli altri sono realizzati rispettivamente , (nasale velare), (nasale labiodentale). Di questi foni, solo uno, ,è anche, in altri contesti, fonema: gli altri risultano esclusivamente dal cambiamento del punto di articolazione del fonema, influenzato dai fonemi adiacenti.

Inoltre si ha la pronuncia (nasale bilabiale, esistente anche come fonema e scritto "m") se alcuni nomi di persona sono scritti in modo scorretto come 'Gianpaolo' e 'Gianpietro', invece che nella forma grammaticalmente corretta 'Giampaolo' o 'Giampietro', in cui la scrittura è stata adeguata col fonema /m/.

Per continuare con gli esempi, in panca e valanga il fono nasale velare è foneticamente differente dalla /n/ di pane (, alveolare: /ˈpane/ ) e, anche se si pronunciasse , non distinguerebbe una nuova parola per i parlanti italiani. In /ˈpanka/ e /vaˈlanga/ il carattere velare di /n/ è determinato dalla consonante velare che segue ( o ); si parla dunque di "allofono contestuale" (o di "tassofono") del fonema /n/.

Non tutti gli allofoni sono determinati dal contesto linguistico in cui si vengono a trovare, ma da altri tipi di contesti. La velare di è un tipico tratto regionale settentrionale; la «r moscia» (/r/ uvulare ) è dovuta a difetti di pronuncia, a particolari abitudini dei singoli parlanti o alla loro provenienza regionale (in Italia è frequente in Valle d'Aosta, in Alto Adige, nel Parmense, nel Piacentino e nel piccolo comune di Paularo in Carnia); la cosiddetta «lisca» è un difetto di pronuncia che fa realizzare la consonante costrittiva alveolare solcata non-sonora /s/ come (fono costrittivo laterale alveolare non-sonoro) e la costrittiva alveolare solcata sonora /z/ come (fono costrittivo laterale alveolare sonoro); è curioso notare come /ɬ/ sia invece un fonema in gallese (grafia ll, come nel cognome Lloyd). In tutti questi casi non si è in presenza di allofoni contestuali in senso linguistico, ma di "variofoni" che possono essere dovuti a "difetti" di pronunzia, o a un idioletto, ovvero a una particolare produzione linguistica individuale, a caratteristiche fonostilistiche reputate prestigiose (i "sociofoni"), o a una forte pronuncia regionale (i "geofoni").

Note

  1. ^ Il termine è stato molto probabilmente ideato e proposto dal linguista Benjamin Lee Whorf.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàGND (DE4491201-8