In questo articolo esploreremo l'impatto di Zenit sulle nostre vite e sul mondo che ci circonda. Dalla sua comparsa fino ad oggi, Zenit ha svolto un ruolo fondamentale in diversi ambiti, influenzando le nostre decisioni, i nostri modi di pensare e di agire. Nelle prossime pagine daremo uno sguardo approfondito a come Zenit ha plasmato la nostra società, trasformando le industrie, promuovendo il cambiamento sociale e sfidando le nostre percezioni prestabilite. Attraverso diverse prospettive ed esempi concreti, scopriremo come Zenit ha lasciato un segno indelebile nella storia e come continua a plasmare il futuro.
Lo zenit nell'astronomia osservativa indica il punto di intersezione tra la retta perpendicolare al piano dell'orizzonte, passante per l'osservatore, con la superficie dell'emisfero celeste visibile, punto immaginario, anche definito sfera celeste, intercettato dalla retta verticale all'osservatore, la verticale è a 90° dall'orizzonte del luogo, ovvero, il piano dell'osservatore (semplicemente dove l'osservatore poggia i piedi); altrimenti situato sopra la testa dell'osservatore come il sole nei paesi in prossimità o in corrispondenza dell'equatore. Il punto diametralmente opposto allo zenit (o il suo antipodo) è il nadir (individuabile in modo analogo). I punti sulla sfera celeste dello zenit e del nadir al Polo Nord individuano i poli celesti nord e sud di detta sfera.
Il termine deriva dalla locuzione araba samt al-ra's /-ru'ūs ('via o direzione della testa / delle teste'), ove samt è un calco sul greco semeion. Traslitterato in latino con zamt al-ra's e quindi con zan 'athe, il termine sarà impiegato nel XII secolo da Platone Tiburtino sotto la forma zenith capitis o z. capitum.
Un esempio pratico del suo uso è quando il sole si trova allo zenit rispetto a un punto della superficie terrestre, fenomeno che si verifica (sempre alle 12:00 ora locale) ad esempio all'equatore, durante gli equinozi, oppure ai tropici, durante i rispettivi solstizi.
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